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Cerchi lavoro? Fallo dai tuoi social network preferiti

May 14, 2013

Con un mercato del lavoro sempre più instabile e scarsa offerta, i giovani stanno imparando a sfruttare internet per trovare un’occupazione. Oltre ai tradizionali siti di annunci di lavoro, anche i social network vengono incontro alle esigenze lavorative dei giorni nostri, dedicando sempre più ampi spazi al mondo del lavoro; vediamo i principali.

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Linkedin: il social network dedicato al mondo del lavoro ha compito dieci anni solo pochi giorni fa. È dunque il social network più anziano tra quelli attualmente attivi. Nato, come recita La Stampa, un anno prima di Facebook e tre prima di Twitter, ad oggi conta 225 milioni di iscritti, di cui 4 milioni solo  in Italia. Inizialmente utilizzato per posizioni di lavoro altamente professionali, il suo utilizzo si sta espandendo anche a campi quali ristorazione, abbigliamento, animazione e molto altro.

Linkedin si basa sulla rete di conoscenze che ciascun utente può sviluppare invitando le persone con cui ha già lavorato. I rischi maggiori nell’usarlo sono, come mette in guardia Corriere della Sera,quello di vedersi recapitati inviti che non portano a nessuna posizione di lavoro. Per evitare spiacevoli situazioni e perdita di tempo, è fondamentale ricordare la funzione del social network e non ampliare le cerchie di conoscenti anche in ambiti non pertinenti alle proprie qualifiche.

Facebook: come annuncia il sole 24 ORE, il social network  tra un mese lancerà una bacheca dedicata alle richieste di carattere professionale. Già nel 2011, come spiega lo stesso articolo, Facebook aveva lanciato l’applicazione  Branchout, anch’essa dedicata al mondo del lavoro.

La precendente applicazione era sostanzialmente divisa in tre sezioni: una dedicata al tuo curriculum, aggiornata dalle informazioni ricavate in automatico da Facebook e da Linkedin, una per vedere dove lavorano i propri amici e una per leggere e pubblicare le offerte di lavoro.

Twitter: il social network dei cinguettii potrebbe sembrare il meno adatto a cercare un lavoro, invece no. Si sta infatti diffondendo a macchia d’olio l’ultima tendenza in ambito lavorativo made in USA, #tewsume. Come spiega su Daily wired Lorenzo Fantoni, l’hastag, il cui nome deriva dall’unione delle parole Tweet e Resume, viene utilizzato dagli utenti per sintetizzare il proprio CV in 140 e indirizzarlo alle aziende di lavoro, sfruttando anche la potenza del retweet.

Al momento gli ambiti professionali che sembrano interessati a utilizzarlo sono comunicazione e social media, ma chissà che l’utilizzo dell’hastag non venga sfruttato anche da aziende operanti in altri campi.

Una interessante moda legata al rapporto lavoro-social network è quella dei videocurriculum, l’idea, cioè, di caricare un video in cui ci si presenta, spiegando le proprie competenze e le esperienze pregresse .

Autrice: Cristiana Traman

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